L’ansia è uno stato psichico prevalentemente cosciente di un soggetto caratterizzato da una sensazione di preoccupazione o paura più o meno intensa e duratura che può essere connessa (o meno) ad uno stimolo specifico immediatamente individuabile interno o esterno.
Essa è una complessa combinazione di emozioni che includono paura, apprensione e preoccupazione, ed è spesso accompagnata da sensazioni fisiche.
Può esistere come disturbo primario oppure può essere associata ad altri problemi medici, inclusi altri disturbi psichiatrici.
Cos’è l’ansia
Tuttavia, l’ansia di per sé, non è un fenomeno anormale. Si tratta di una emozione di base, che comporta uno stato di attivazione dell’organismo che si attiva quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa.
Nella specie umana l’ansia si traduce in una tendenza immediata all’esplorazione dell’ambiente, nella ricerca di spiegazioni, rassicurazioni e vie di fuga, nonché in una serie di fenomeni neurovegetativi come l’aumento della frequenza del respiro, del battito cardiaco, della sudorazione.
Origine del disturbo d’ansia
Tali fenomeni dipendono dal fatto che, ipotizzando di trovarsi in una situazione di reale pericolo, l’organismo in ansia ha bisogno della massima energia muscolare a disposizione, per poter scappare o attaccare in modo più efficace possibile, scongiurando il pericolo e garantendosi la sopravvivenza.
Ansia come risorsa psicologica
L’ansia, quindi, non è solo un limite o un disturbo, ma costituisce una importante risorsa, perché è una condizione fisiologica, efficace in molti momenti della vita per proteggerci dai rischi, mantenere lo stato di allerta e migliorare le prestazioni (ad es., sotto esame).
Secondo l’interpretazione psicoanalitica classica, l’ansia viene definita un “sintomo-segnale”, intorno al quale si struttura il conflitto nevrotico caratterizzato dalla presenza di pulsioni e affetti che vorrebbero essere soddisfatti, ma che sono contrastati dai meccanismi di difesa dell’Io. Le pulsioni sono vissute come proibite e quindi ritenute pericolose.
L’ansia è il segnale di pericolo avvertito dall’Io, e i sintomi, equivalgono sia al tentativo di rinnegamento del desiderio proibito sia a un suo mascherato progetto di realizzazione.
Il soggetto, spesso ignora il contenuto delle pulsioni rimosse, ed è quindi indotto a trasferire fuori dal suo sé psichico, e quindi nel mondo esterno o nel corpo fisico, ciò che invece investe il suo mondo psichico.
Il disturbo d’ansia: quando l’ansia diventa patologica
Se l’attivazione del sistema di ansia è eccessiva, ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni, siamo di fronte ad un disturbo d’ansia, che può complicare notevolmente la vita di una persona e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni.
Si parla di disturbo quando i sintomi compromettono la serenità psicologica, l’ansia ricorre cronicamente ed ha un forte impatto sulla vita di una persona.
Disturbi d’ansia comuni
- Disturbo d’Ansia Generalizzata (DAG)
- Disturbo di Panico (DP)
- Fobie Specifiche
- Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC)
- Disturbo Post Traumatico da Stress
Approcci terapeutici efficaci
Il disturbo d’ansia può essere gestito e curato attraverso un approccio che preveda l’utilizzo di una terapia di tipo piscofarmacologica e/o attraverso la psicoterapia.
Se pensi di soffrire di un disturbo d’ansia potrei esserti d’aiuto mettendo al tuo servizio le mie competenze professionali di Psicologo e Psicoterapeuta