Ognuno di noi è in contatto con se stesso e con la parte più profonda di sé, contemporaneamente è inserito in una rete di rapporti che arricchiscono la vita affettiva e rispondono ad un bisogno primario di relazione.
Entrambe queste dimensioni, una intima e l’altra più sociale, contribuiscono a costruire la nostra identità e a definire la qualità dello scambio relazionale, nei diversi contesti e nei diversi ruoli che sperimentiamo ogni giorno.
Spesso gli eventi della vita ci mettono di fronte a situazioni impreviste o critiche, difficili da affrontare, che hanno delle ripercussioni sul nostro vissuto e nel rapporto con gli altri. Può capitare così di non riconoscersi più, di sentirsi smarriti e di accorgersi che le proprie risorse sono insufficienti: un sostegno adeguato può aiutare a scoprire potenzialità che non si pensava di possedere, fino a rendersi conto che il motore del cambiamento siamo proprio noi stessi. Riscoprirsi in una relazione terapeutica significa accrescere la nostra consapevolezza e vivere in modo più autentico le nostre relazioni.
Chi è lo psicologo
È un professionista che opera per favorire il benessere delle persone, dei gruppi, degli organismi sociali e della comunità. L’incontro con lo psicologo può rivelarsi utile in una molteplicità di situazioni, personali e relazionali, che possono essere fonte di disagio o sofferenza. In momenti di particolare difficoltà le risorse di una persona possono sembrare insufficienti per affrontare una situazione critica, così come la vicinanza affettiva degli altri significativi, della famiglia e degli amici, può rivelarsi inefficace per la comprensione del malessere e il suo superamento.
Lo psicologo sostiene il paziente nella ricerca di nuove soluzioni e nella gestione dei vissuti emotivi e affettivi emergenti, attraverso un atteggiamento empatico e una peculiare attenzione al vissuto soggettivo di chi richiede l’intervento
Chi è lo psicoterapeuta?
È uno psicologo che ha approfondito la propria formazione specifica in ambito terapeutico, da un punto di vista tecnico e professionale, ma anche attraverso un percorso di analisi personale. La psicoterapia fin dall’origine era considerata una cura dell’anima, un incontro che attraversa il senso profondo della persona per rendere accessibili nuovi significati. È prima di tutto una relazione, che trova le sue origini nell’incontro e nel riconoscimento dell’altro, nella sua unicità e nel rispetto della soggettività.
Lo psicoterapeuta è uno specialista che aiuta le persone a superare uno stato di sofferenza psichica, a volte accompagnata anche da un malessere fisico, attraverso una relazione terapeutica centrata sull’ascolto, sulla comprensione e su un riconoscimento profondo delle componenti emotive; attraverso l’analisi dei conflitti e delle manifestazioni simboliche, partecipando alla ricerca delle parole per esprimere il disagio personale, il terapeuta accompagna il paziente in un percorso di conoscenza di sé che gli permetta di acquisire maggior consapevolezza sul proprio funzionamento e sulle risorse interne a cui fare affidamento.
Star bene, migliorare la qualità della propria vita, diventa possibile attraverso una maggiore conoscenza da parte delle persone dei propri pensieri e delle proprie emozioni, mettendo a fuoco, sviluppando o ridimensionando i propri desideri, i propri progetti, le proprie aspettative in una dimensione terapeutica e di cura.
La collaborazione del paziente è fondamentale
In questo processo, lo psicoterapeuta “chiede” al soggetto la disponibilità ad entrare in contatto con se stessi e a rispettare i tempi della cura: conoscersi richiede tempi adeguati e un investimento significativo su di sé e sul proprio mondo interno.
E’ inoltre fondamentale, un atteggiamento attivo e collaborativo da parte del soggetto, necessario al processo di cura e alla costruzione di una relazione terapeutica che sia fonte di un cambiamento autentico oltre ad una continuità di lavoro che permetta di strutturare il tempo e lo spazio dell’incontro terapeutico, per creare quel contenitore simbolico necessario al percorso di conoscenza di sé e di cura.
Lo psicoterapeuta, offre invece uno o più colloqui orientativi: prima di arrivare ad un impegno contrattuale definitivo, lo psicoterapeuta e il potenziale paziente devono conoscersi.
Lo psicoterapeuta ha bisogno di un tempo sufficiente per comprendere il vissuto di chi richiede l’intervento e la sua domanda d’aiuto, il paziente per sentire se quel terapeuta e quel contesto terapeutico possono aiutarlo.
Il terapeuta inoltre fornirà informazioni chiare ed esaurienti rispetto alle legittime richieste del paziente riguardo ai suoi titoli, alla natura della psicoterapia svolta, ai costi e alla durata media dell’intervento, per quanto la singolarità degli individui e della loro storia insieme all’unicità dell’incontro terapeutico non rendano possibile una previsione oggettiva a priori. Il terapeuta è tenuto al segreto professionale e garantirà una discrezione totale sulla psicoterapia del suo paziente.
Cosa significa essere psicologo in Italia: Le legislazione
In Italia la Legge 18 febbraio 1989 n. 56 in materia di “Ordinamento della professione di Psicologo”, stabilisce che l’esercizio dell’attività psicoterapeutica, in ambito pubblico o privato, è riservata a laureati in Psicologia o Medicina e Chirurgia iscritti nei rispettivi Albi; per tale attività la Legge prevede una formazione professionale da acquisire, dopo il conseguimento della laurea e dell’iscrizione all’Ordine, mediante corsi di durata almeno quadriennale presso Scuole di Specializzazione Universitarie, o – a titolo oneroso – presso Scuole private autorizzate (“riconosciute”) dal MIUR (Ministero dell’Università e della Ricerca) attraverso un’apposita Commissione Ministeriale.
In deroga a quanto previsto dall’art. 3 della L. 56/89, i Medici specialisti in Psichiatria o Neuropsichiatria possono richiedere l’annotazione nell’elenco degli Psicoterapeuti del proprio Ordine indipendentemente dall’aver effettuato la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia.
Lo stesso vale, in virtù del D. M. del 24/07/06, per gli Psicologi specialisti presso le scuole di specializzazione di area psicologica. Nessuna norma di legge stabilisce comunque cosa sia la psicoterapia e di cosa si possa occupare.
La norma indica che il professionista medico ed il professionista psicologo rilasciano entrambi prestazioni riconosciute come sanitarie, ovvero ascrivibili a diagnosi, cura e riabilitazione nel proprio ambito di competenza.
Cosa può fare lo psicologo?
Lo psicologo, nella sua prassi clinica, elargisce quindi prestazioni sanitarie rivolte alla cura della persona, al sostegno psicologico e al trattamento dei disturbi mentali. Ciò che differenzia per la norma è lo strumento sanitario utilizzato; lo psicologo, ai sensi della già citata L. 56/89 art. 1, utilizza tutti gli strumenti conoscitivi e d’intervento in ambito psicologico.
L’attività di intervento psicologico è quindi riservata alla psicologo, così come l’attività di intervento medico-chirurgico è riservata al medico-chirurgo.
La norma, art. 3 L. 56/89, in quanto legge che regola la professione di psicologo, spiega infatti che lo psicologo, anche qualora fosse psicoterapeuta, non potrebbe comunque curare con mezzi riservati ai medici (ad es., farmaci); per estensione, il medico non può curare con mezzi riservati allo psicologo. Di fatto la psicoterapia non è l’unica forma di intervento in situazioni legati a disagio psichico o disturbi mentali.
L’intervento psicologico-clinico è infatti l’insieme degli interventi psicologici rispetto ai disturbi, problemi e disagi psichici, relazionali e psicosociali, effettuati attraverso strumenti diagnostici, conoscitivi e d’intervento di ambito psicologico; mentre la più ristretta area della psicoterapia è una sola di tali forme di intervento, che non esaurisce tutti gli strumenti d’intervento psicologico ai quali è abilitato lo psicologo, indipendentemente dall’essere anche psicoterapeuta.